Post by Michele Amato del '56Comunque, Maria, io non vedo alcuna differenza
tu riconosci 4 stadi e preferisci parlare di uno dei 4
io riconosco 4 stadi e preferisco parlare di un altro dei 4
ma un panteista è molto diverso da noi...
lui conosce uno e uno solo dei 4 stadi di Dio
e solo quello vede e solo di quello è cosciente
e lo riconosce
Carissimo Michele
la differenza tra me e te, forse non sta nel contenuto, che potrebbe anche
essere uguale, ma nel semplice fatto che io ne rifiuto a priori l'analisi,
perchè ritengo che non si possa fare uno schema di Dio.
La dimostrazione? Tu hai analizzato a fondo le mie frasi traducendole in
quello che era tutto il tuo pensiero, o il pensiero baha'ì più tradizionale.
Ma così facendo hai fatto come S. Tommaso nella sua Summa teologica: hai
incasellato il Divino.
Questo non vuol dire che sbagli, che quello che dici non sia giusto, non
voglio assolutamente dire questo. Voglio semplicemente dire che a me il
Divino piace nel suo mistero, mi piace quel "Dio é" senza sottigliezze
filosofiche, mi piace pensare che al di fuori di Dio non ci sia nulla, mi
piace pensare che anche un semplice fiore sia una parte di Lui. Poi se quel
Lui si chiamo Logos, o in qualche altro modo, non mi interessa, sarà sempre
troppo grande perchè io possa capirlo.
Allora se io bahà'ì ho questa sensibilità e posso averla, ci saranno altri
bahà'ì come me e altre persone come me, che forse preferiscono il mio modo
di pensare al tuo. Tu non ti devi preoccupare che io crei confusione, io
semplicemente arricchisco con la mia sensibilità il panorama della Fede
bahà'ì, che non può limitarsi a una sola e semplice concezione.
Allora quando io parlo con Anna non cerco di farle un piacere, trovo
semplicemente quel che abbiamo in comune e lo sviluppo.
Questo a me sembra dobbiamo fare con tutti.
Certo ci sono anche le differenze, ma le conosciamo e le conoscono anche i
lettori: io credo e lei no, io ho una religione, lei ha una filosofia. Ma se
io in un certo momento voglio trovare delle affinità, pensi che i lettori
dimentichino le differenze?
Caro Michele, una sola cosa è importantissima e alla quale cerco sempre di
attenermi: dire cose che corrispondano al vero e che non tradiscano gli
scritti bahà'ì, cercando il momento migliore per dirle.
Secondo la mia opinione tu ti preoccupi troppo che chi legge vada in
confusione e si chieda: ma è giusto quel che dice Michele, o quel che dice
Maria? A parte il fatto che, come tu hai scritto, sostanzialmente siamo
d'accordo e che non c'è chi ha ragione e chi ha torto (come ha scritto pure
Sorab), lascia che una persona scelga il modo di sentire la Fede che più gli
è congeniale, e allora avrà più simpatia per quello che scrivi tu, o per
come mi esprimo io. Limitare il modo di esporre la Fede è limitarne anche la
ricchezza: nessuno di noi due può pensare di esprimerla nel modo più
completo. Sarebbe solo una presunzione.
Quando io non frequentavo ancora il N.G. la tua preoccupazione era proprio
questa, che i lettori sentissero solo la tua voce, che ti confondessero con
la Fede stessa. Dicevi:" E' bene che i bahà'ì mostrino come sono diversi tra
loro"
Ma la tua era una sacrosanta esigenza. Poi io sono venuta e ho portato la
mia sensibilità, così diversa dalla tua.
Hai pensato che io creassi solo confusione, perchè non ti sei ritrovato nei
miei pensieri. Ma non è così: io ho portato la mia voce, che logicamente tu
non senti come tua. Ma non devi preoccuparti per la Fede, che è questo e
altro, tanto è grande che ha posto per tutti. E chi legge ritroverà se
stesso quante più saranno le persone a rappresentarla, senza naturalmente
stravolgerla.
Ti abbraccio con affetto. Maria